Ohayoo minna-san! E benvenuti in questa nuova recensione! Oggi
andremo a scoprire un’opera minore di un’autrice che, ormai, non ha più bisogno
di presentazioni: Angela Vianello. L’opera in questione è Y&M, un volume
unico molto particolare.
È
risaputo che Angela e maggiormente conosciuta per la sua tecnica di colorazione
oltre che per il suo riconoscibilissimo stile di disegno, ma quest’opera, oltre
ad essere una delle prime, è anche in bianco e nero. Non per questo vuol dire
che sia di minore impatto, anzi.
Questa breve storia racconta di Eisuke, un giovane che si
trasferisce in un piccolo villaggio dove non è proprio benvisto. Solo una
ragazza lo tratta diversamente, Chie, con la quale egli trascorre interi
pomeriggi a bere il the e chiacchierare. Come è prevedibile i due si innamorano,
ma vengono intralciati dal popolo del villaggio che etichetta Eisuke come un
mostro venuto a portare sciagura. Per risposta, Eisuke dirà alla gente del
villaggio una grande verità, ma per arrivarci avrà bisogno di un piccola spinta.
Nonostante
di per sé la storia sia molto semplice, riesce a trasmettere dei messaggi molto
importanti nella loro negatività e positività come l’invidia, l’accettazione e
la difesa del proprio essere. Insegna che l’infelice avrà sempre da ridire sul
benessere del felice e cercherà di ostacolarlo, ma quest’ultimo non dovrà mai
lasciarsi soffocare dalla rabbia. In secondo luogo, ma non di meno importanza,
c’è la storia d’amore tra i due protagonisti che rappresenta per loro un’ancora
di salvezza ed una motivazione per andare avanti ed ottenere ciò che desiderano
che, nel loro caso, è proprio lo stare insieme.
Come sempre, quest’autrice è riuscita a sorprendermi con la sua abilità
nel creare storie. E poi, devo proprio dire che, nonostante la particolarità di
quest’ultima risiede principalmente nell’utilizzo dei colori, il volume in
bianco e nero non mi è dispiaciuto affatto contrariamente a come pensavo all’inizio,
finendo con il trovarlo molto azzeccato con il periodo storico in cui è
ambientata la storia, non definito ma comunque “anticheggiante”. Mi è sembrato di leggere una di quelle
antiche leggende giapponesi tramite una pergamena, sposandosi perfettamente con
la tecnica usata per inchiostrare le tavole, ossia l’inchiostrazione a china e
pennino.
Ebbene, un’altra recensione è giunta al termine! Fatemi sapere
se avete letto questa storia e cosa ve ne pare, o comunque se volete
consigliarmene altre.
Ci
sentiamo presto! Sue
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