A Maid Story Recensione e Intervista🇮🇹


Ohayo minna-san e benvenuti in questa nuova recensione ^.^
Quest’oggi entriamo nel colorato mondo delle maid andando a parlare di un manga non giapponese, non italiano bensì straniero. Sto parlando, da come avete potuto notare dal titolo, di A Maid Story, disegnato e scritto da Keikokup
Linnea Kataja, in arte Keikokup, è una mangaka artist conosciuta principalmente su Instagram con un seguito di oltre 30.000 persone. Inizia a pubblicare le sue storie su Webtoon nel febbraio 2018 con A Maid Story ed al momento conta, insieme alla prima, tre storie in totale, le cui ultime due sono RockRom! (a colori) e Goodbye White Bunny (in bianco e nero, con la particolarità del modo di lettura all’orientale).
ATTENZIONE! Questo manga è scritto in lingua inglese, ma ve ne consiglio comunque la lettura in quanto il parlato è molto semplice e tranquillo da capire ;) non adatto ai bambini
La protagonista di questa storia è Haruka, una bellissima ragazza dalle lunghe e snelle gambe dalla pelle bianca ed i capelli neri e lucenti che riesce ad ammaliare tutti, dai clienti alle sue colleghe. Quale lavoro non potrebbe essere più azzeccato per lei, se non quello della maid? Ella infatti lavora in un maid cafè a New York sotto il titolo di Queen Maid. Ma dietro alla sua gentilezza ed eleganza, si nasconde, oltre ad un’otaku sfrenatissima, un persona fredda e scostante, a detta della stessa Haruka “recita genuinamente come lo schifo”. Ma come sempre dietro a qualsiasi azione di una persona si cela il perché e la nostra Queen Maid non è certo un’eccezione alla regola. Cosa porta realmente Haruka a comportarsi così? Non vi resta che scoprirlo leggendo il manga!
Non trovate scuse, non ne avete bisogno: è gratis ed è breve, che volete di più? Se invece volete comprare il volume come farà la sottoscritta, non vi resta far altro che trovarlo a questo link qui, che altro non è che il negozio dell’autrice, dove potrete anche trovare stampe, t-shirt e spille con le più belle illustrazioni dell’artista.
La cosa che più mi ha colpita di questa storia a livello illustrativo, oltre ai diversi colori utilizzati per la lineart a seconda degli stati d’animo della protagonista, è stata proprio la bravura nel realizzare… le tavole sugli stati d’animo della protagonista! Ho trovato incredibile come i colori potessero cambiare, dal rosa e bianco per i momenti più soft fino ad arrivare al rosso intenso e al nero nelle scene di “perdita dei sensi” da parte di Haruka. Per non parlare del capitolo (chiamiamolo) speciale numero 8, che mi ha fatta sentire… strana, non so davvero spiegare come!
Ma aspettate! Non è ancora finita, c’è ancora una piccola sorpresa…                                         Se non siete ancora sicuri di volerlo leggere (scostumati!), sappiate che ho contattato l’autrice per una piccola intervista e lei è stata così gentile da rispondere a tutte le mie domande.
ATTENZIONE (pt.2) quest’intervista contiene dei piccoli spoiler. A voi la scelta di cosa fare ^^
1)    Cominciamo con qualche domanda base: quando e perché hai iniziato a disegnare? Ci sono alcuni manga o anime che ti ispirano?
Disegno da quando ero bambina quindi l’arte ha sempre fatto parte della mia vita. Non c’erano ragioni al tempo del perché lo facessi a parte quella del voler disegnare i miei personaggi preferiti dei cartoni animati, ma una volta scoperti anime e manga ho iniziato a disegnare principalmente quelli. Mi piacciono tutti i generi di anime e manga, ma direi che il mio anime (film) preferito è Perfect Blue di Satoshi Kon ed il mio manga preferito adesso è Life di Keiko Suenobu. Perfect Blue è un meraviglioso e complesso thriller psicologico, mentre Life si occupa di molti argomenti pesanti, si concentra sul bullismo ed ha alcune delle più complesse ed interessanti espressioni facciali ed emozioni che io abbia mai visto in un manga. Crescendo sono stata ossessionata anche da Shugo Chara delle Peach-Pit, ho amato Amu ed il character design ispirato al punk dei vari personaggi, sono fighi e teneri allo stesso momento.  
2)    Come ti è venuta l’idea per A Maid Story?
Molte idee per le mie storie mi vengono mentre cammino in giro e faccio sogni ad occhi aperti, di solito non riesco a ricordare un punto d’inizio ma è l’immagine che viene a me ed io ci costruisco una storia intorno ad essa. Per A Maid Story, credo che la prima immagine che mi sia venuta in mente è stata (pericolo di spoiler!) la scena vicino alla fine di Haruka che guarda l’edificio del suo appartamento bruciare. Dopodiché e come un puzzle, riempiendo gli spazi vuoti e scoprendo di più della storia come se fosse stata scritta.  
3)    Perché hai deciso di pubblicarla su Webtoon?
Non avevo mai pubblicato su Webtoon a quel punto e volevo avvantaggiarmi su nuove piattaforme che sarebbero potete diventare più importanti per i fumetti più tardi. Ho sentito dire dalle persone che i mezzi per i fumetti stanno morendo dato che la gente non vuole comprare libri cartacei come un tempo, ma penso che i fumetti stiano migrando di più verso la pubblicazione online, quindi ho voluto trarne vantaggio.
4)    Quanto hai impiegato a scrivere, disegnare ed inchiostrare un capitolo?
È difficile dire quanto ci è voluto esattamente dato che lavoro su diversi progetti tutti insieme. Disegno la maggior parte del fumetto prima di postare il webtoon quindi ho già preparata la maggior parte degli episodi. Comunque, in totale prende sui sei mesi dell’inizio alla fine (che è molto di più di quanto vorrei che prendesse)
5)    Chi è il tuo personaggio preferito e perché?
In A Maid Story, ovviamente è Haruka la mia preferita! Mi piacciono tantissimo i personaggi che sono cattive persone :’D Amo leggere i personaggi nelle storie che hanno una specie di difetto fatale o hanno personalità incasinate perché è interessante trovare cosa ha reso in primo luogo la persona in quel modo. È come guardare un treno che fa incidente e tu non vuoi fissare ma allo stesso tempo non puoi no guardarlo.
6)    Qual è il personaggio a cui ti identifichi di più e perché?
Mi identifico sempre in Haruka (ma non perché sono come lei, fortunatamente!), con i suoi sforzi e problemi emotivi. Le parti nel manga dove Haruka ha degli incubi notturni sono ispirate alla mia vita dato che ero solita ad avere incubi abbastanza spesso e vedevo demoni/figure in essi. Il demone all’inizio è ispirato da un demone che vidi una volta in un sogno. Fortunatamente non ho più incubi , ma ho utilizzato quell’esperienza per aiutarmi a scrivere Haruka. Mi identifico con lei anche solo perché siamo entrambe otaku (lol)

Grazie mille Sue per l’intervista e per aver scritto una così riflessiva recensione, la  adoro!!

Concludo facendo i miei più sentiti complimenti all’autrice per il suo eccellente lavoro e per le sue storie che spero, prima o poi di recensire su questo blog. Vi ricordo inoltre di scrivermi se avete disegnato un manga o se avete uno shop e volete fare una collaborazione  affinché ne dedichi una recensione. Accetto qualsiasi cosa, basta che riguardi il mondo dei manga, degli anime o del Giappone in generale ^.^
 Spero come sempre che questa recensione vi sia piaciuta e che vi abbia dato degli spunti per nuove letture. Ci vediamo alla prossima!

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